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I due stendardi
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Gli Autori
Jorge Semprún
«I fantasmi fanno sempre paura. Io non ero veramente sopravvissuto alla morte, non l’avevo evitata. Non le ero sfuggito. Piuttosto, l’avevo percorsa da un capo all’altro. Ne avevo percorso i sentieri, mi ero perduto e ritrovato, immenso territorio dove scorre l’assenza. Un fantasma, appunto»
Peter Fleming
«Ad eccezione dell’Antartide, i cui austeri segreti suscitavano già gli istinti competitivi degli esploratori, il Tibet era l’unica regione del mondo il cui accesso fosse pressoché impossibile per gli uomini bianchi e sulla quale la piccola somma di conoscenze esistenti serviva più a fomentare la curiosità che a istruire»
Ernst Junger
«Era da non credere: tutti quanti si erano ormai abituati alla maschera, non ultimo l’uomo stesso, per il quale era diventata una seconda natura. L’immaginazione aveva galoppato un po’ troppo; quello fu un errore in cui cadono molti impostori. ``In fondo`` interpretano sempre il loro personaggio ideale.»
Peter Handke
«Verbo per una nevicata silenziosa: ``suona`` (nell’orecchio più intimo). Lasciarsi aspergere di neve? Sì! E non c’è niente di meglio che lasciarsi fioccare addosso la neve nel bosco silente. ``Nevica nel libro della vita``. L’infinitamente bello è al tempo stesso un ``Finalmente bello!``»
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