• Max David (1908-1980), giornalista romagnolo, trascorse una vita ricca di avventura in ogni angolo del globo. Già a sedici anni, infatti, il suo spirito curioso lo spinse ad imbarcarsi su una nave mercantile, per esplorare i mari del nord Europa. Allo scoppio della guerra italo-etiopica, Max si trovava già nel continente africano, e vi rimase come corrispondente di guerra. Da quel momento iniziò la sua lunga e prolifica (fu inviato speciale per 40 anni, di cui 25 per conto del Corriere della Sera) carriera di giornalista e scrittore. Visitando paesi di ogni continente - Etiopia, appunto, ma anche Spagna, Indocina, Corea, Cina, India, Pakistan, Nigeria Argentina… - David fu testimone diretto di guerre, rivoluzioni e cadute di dittature durante tutto il corso del XX secolo. Indro Montanelli, suo collega, lo ricordava così: “Max era il collega più brillante, divertente, spiritoso, coraggioso, estroso, leale, il più alieno da bassezze e meschinità”. Spirito multiforme e dagli interessi variegati, dunque. Tra le sue opere più apprezzate, infatti, ricordiamo "Volapié", spesso considerato il miglior libro scritto in Italia sulla corrida, per il quale David ricevette il plauso di Ernest Hemingway e vinse il Premio Bagutta nel 1956.

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